Back to my Old Habits
Il cielo cremisi circonda la mia faccia, uno sguardo folle e la bavetta all’ angolo delle labbra. Un cappuccio di sacco ruvido gli scivola sulla testa e tinge il campo di nero necrosi. Lo carico su una spalla tagliandogli il respiro con un colpo sul diaframma. A ogni passo il suo fiato arranca. Ha smesso di dimenarsi ma trema, d’altronde è legato mani e piedi e la corda stretta alle caviglie gli impedisce la circolazione che prova a riattivare strofinandole l’una con l’altra. Intanto si alza un vento che fa rabbrividire le lacrime. Lo poggio supino su una superficie dura. Stringo i nodi al cappuccio e alle caviglie e lo spingo, una caduta di qualche secondo viene fermata dall’ impatto con l’ acqua, si agita preso dalla sorpresa e annaspa cercando di galleggiare ma in fretta il sacchetto che ha in testa si inzuppa e gli rende sempre più difficile l’annaspo. Gli urlo qualcosa ma è troppo spaventato per capire, una corda gli tira le gambe, ormai ha quasi perso i sensi, ma quella corda lo sta trascinando fuori dalla corrente,verso la riva, sul terreno sabbioso e umidiccio gli è ancora difficile respirare per il sacchetto ancora fradicio, un colpo secco gli libera le mani ,con il coltello ancora in mano gli tolgo il sacco dalla testa ,la mia faccia è in un cielo blu notte illuminata, gli occhi pieni di stupore come fossi rinsavito d’un solo colpo secco.
4/01/24 correndo