Oulu la città dell'orango bianco
Oulu la città dell’orango bianco
La città prende il nome da un fiume e da un lago, che però io certo non ho notato arrivando con un autobus di corriera una notte nevosa. Dal mio soggiorno in finlandia ho sicuramente raccolto delle lezioni di civiltà. I finlandesi, popolo estremamente pacifico, vivono tuttavia in un attitudine di marziale austerità che di certo non è disdicevole. L’uguaglianza fra uomini è perenne, e ogni finlandese ha avuto un allenamento militare di leva a 18 anni questa informazione sembrerebbe un inutile curiosità di colore, ma io credo che le cose siano correlate, così come si respira la solidarietà entrando nelle sale piscina che sono caserme adibite allo sport in tempo di pace o sports hall che hanno un enorme capacità di soccorso civili qualora ve ne fosse bisogno. Sembra che qualsiasi opera pubblica sia stata costruita come parte del budget militare. Budget che si conosce,ogni stato non si esima di spendere quanto più possibile. Adottando questo sguardo si capisce che lo spirito di collettività si alimenta anche su questa prontezza marziale, che forse all’inizio scherniranno, anche all’insegna della opsec, ovvero di non parlare di cose che riguardano la sicurezza, nemmeno se ovvie o agli occhi di tutti. Ma forse con un cuore dolce confesseranno che fa anche parte della loro fierezza. E se la paura dell’ingombrante vicino è più che valida, forse è solo una spinta o scusa alla più che valida giustificazione di voler vivere bene con chi fa parte della propria comunità.
Sto leggendo walter Benjamin “the work of art in the age of Mechanical reproduction” edizioni penguins great Ideas. Mi viene da pensare sul crescente isolamento con cui si gode di una creazione artistica o non e dei 15 minuti di fama che sembrano ormai spettare a tutti. Io spero di rinviare i miei al più tardi e onorevelmente possibile.